NELLA NOTTE
Nereggianti, sui mesti crepuscoli dorati
amo i difformi boschi, e i piani sconfinati...
(G. Camerana)
Se me sto qui da solo
nell'umidità dell'imbrunire
in solitudine, nell'automobile
daì vetri appannati, il freddo
di tomba, l'odore di muffa,
non signifca che attendo
gli spetri delle notte.
Essi non vengono, non si
manifestano.
Ma stan d'intorno, abituàti
a me, oramai, mi osservano
silenti, m'accorgo di loro,
sommessamente, sorrido,
discretamente.
Il vento non mi fà paura,
col vento ho stretto un patto,
lo ascolto con attenzione,
quando, irresistibile, agita le fronde
od, alza la polvere dal suolo.
Vento marino urla, nave solitaria
passa, in lontananza le lampade
del porto di San Benedetto del Tronto:
una verde, l'altra rossa.
Si spegne una, s'accende l'altra.
Il grande faro, intanto, viene acceso
imponente manda il suo raggio tutto
intorno.
Sotto le coltri, imbacuccato, nel
caldo tepore, al buio, sento il
lontano latrare di cani randagi,
e in primavera, i gatti in amore
sembrano piccoli bambini
lamentarsi e chiamare mamma.
Passano, rare, delle automobili,
vanno piano, il rumore sommesso
mi conforta e mi concilia il sonno.
( Camillo Catellani; 4 Dicembre 2013 Notte )
Nereggianti, sui mesti crepuscoli dorati
amo i difformi boschi, e i piani sconfinati...
(G. Camerana)
Se me sto qui da solo
nell'umidità dell'imbrunire
in solitudine, nell'automobile
daì vetri appannati, il freddo
di tomba, l'odore di muffa,
non signifca che attendo
gli spetri delle notte.
Essi non vengono, non si
manifestano.
Ma stan d'intorno, abituàti
a me, oramai, mi osservano
silenti, m'accorgo di loro,
sommessamente, sorrido,
discretamente.
Il vento non mi fà paura,
col vento ho stretto un patto,
lo ascolto con attenzione,
quando, irresistibile, agita le fronde
od, alza la polvere dal suolo.
Vento marino urla, nave solitaria
passa, in lontananza le lampade
del porto di San Benedetto del Tronto:
una verde, l'altra rossa.
Si spegne una, s'accende l'altra.
Il grande faro, intanto, viene acceso
imponente manda il suo raggio tutto
intorno.
Sotto le coltri, imbacuccato, nel
caldo tepore, al buio, sento il
lontano latrare di cani randagi,
e in primavera, i gatti in amore
sembrano piccoli bambini
lamentarsi e chiamare mamma.
Passano, rare, delle automobili,
vanno piano, il rumore sommesso
mi conforta e mi concilia il sonno.
( Camillo Catellani; 4 Dicembre 2013 Notte )
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