1952
Non sempre si ha voglia di vivere normalmente.
Sbocchi di vita a piene mani, a tutto gas,
com'è difficile alzarsi dal letto quando non si sà
cosa fare, come passare la giornata.
L'alba di un nuovo giorno di un vecchio anno
lascia sempre dietro sè un amaro in bocca
che niente ha che vedere con il sapore salato
del suo pube, e del dolce ricordo dei suoi sodi
glutei di donna matura e pulita.
Una volta, ricordo, i pali di legno che sorreggevano
fioche luminarie, vibravano al passaggio dei venti;
con le mani in tasca ed una sigaretta semplice
in bocca, passeggiavo di sera nelle vie in periferia,
solitarie, buie ma serene, squallide ma famigliari.
Si udivano ancora le civette, ed i gatti randagi
guardavano sospettosi dai muriccioli ai bordi
della strada.
I ritorni a casa erano sereni, e sereni i sonni
nei letti morbidi ed affossati, coltri di lana grezza;
l'amore nel bianco profumato delle federe
e delle lenzuola immacolate: le mani ferme e sicure
della mia signora.
( Camillo Catellani; 23 Marzo 2013 Mattina )
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