SUSSURRI DEL CROTALO
La rabbia furibonda dello strisciante
angolare lo sguardo severo dalla
capoccia piatta e rugosa de na serpe
viscida e morsicante,
Nel vento secco di Ostia Lido
t'arrivano quando meno l'aspetti
i sibbili fischianti der Crotalo.
Er Moretto, er Pajalonga, Nino Forcata
Muzzurru e lo Sciancato, non fecero na' mossa
immobili restarono nei pressi del bigliardo
ma tremavano intimamente.
Er Cecato, Montecalvo, Luigi Moccia ed anche
Moisè Di Segni qualche timore ce l'aveveno.
Ammazzete che effetto che je fece a Peppo Panza
l'ingresso al bare del Crotalo...
Ma lo spilungone allampanato per il momento
stava zitto, se vedeva che nun je annava
de parlà delle quistioni del giorno prima.
Non aveva fretta, nessun accanimento.
Cesaretto Nicolucci scoppio a ride, ed allora
il Crotalo fischiò di nuovo, con potenza
ci fu un attimo di spaesamento generale,
poi Enzetto Sberna si lasciò andare.
Quando finl di parlare Enzetto detto il Crotalo
rifischiò forte, porello faceva pena, ma li bronchi
se li giocò nelle bische de Testaccio,
ma era benvoluto pur se temuto da tutti.
Non aveva mai detto una bugia in vita sua,
aveva una forza fisica spaventosa
in un corpo esageratamente lungo e scarno
ma era da tempo malato.
I sussurri del Crotalo, fanno paura ancor oggi,
che sò passati tant'anni da quanno s'è n'è annato;
serpe rapida e minacciosa, veloce ed elegante
veleno mortale che non adoperò mai.
( Camillo Catellani; 20 Dicembre 2012 Mattina )
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