ATTENZIONE
RIPETO: ATTENZIONE
TRASMETTIAMO SEI APPELLI DELL'UOMO CORROSIVO
APPELLO N. 1
Il cugino del malanno, eran verdi gli abeti pendenti
scorre lento il Nera: come la vita è lenta, e
come la speranza è violenta!
Abbracciarmi fu semplice, da parte tua, ma non
ti permetterò mai più di farlo, donna dalle malnari.
Dammi per favore, una sigaretta, no non te ne do.
Domande al vento di levante, risposte senza senso.
Passa la banda, sale l'angoscia: io non sono come
volevi tu, che non ti dai mai; lasciami stare, seni
piccoli e cadenti.
Tu es vida, canto di mezzanotte, ho i piedi freddi,
ma i pensieri rapidi.
Cara cugina, che un giorno mi domandasti a bruciapelo
'Avresti mai rapporti con meh?
Hai mai pianto per troppo amore?
Hai mai pilotato un aereo?
Cosa pensi del Socialismo?'
Wallestein il Mostro.
Naso Spaccato la Mostra delle stoviglie e dei cocci.
Per Cortesia, mi porti un analgesico.
Prima di congedarmi dal suo sorriso ipocrita, l'avvertii
che il mio drink era a base di cianuro.
L'odore di mandorle amare riempi' la stanza, che ora
tremava, poi si fermò; quindi dalla sua bocca spalancata
cominciò ad uscire sangue, tanto sangue, fiotti
di sangue, sangue a litri, ad ettolitri,
La stanza comincio' ad illuminarsi, sempre di più,
luci accese, lampade fortissime, bianche.
Fu in quel momentto che la stanza cominciò a girare
su se stessa, forte, sempre più forte, sempre più forte!
Non credere, uomo, alle belle favole notturne:
l'orrore lo senti dentro di te, l'orrido, il mistero
ti colpisce come una lama fredda anche di giorno.
All'ultimo piano di un palazzo nel centro della città,
esattamente al nono piano, era una mattina calda ed
assolata di maggio.
Tutte le finestre erano aperte, entrava aria, i tendaggi
leggeri ed aerei, svolazzavano.
L'orrore di una situazione strana, inesplicabile,
misteriosa, arcana, è in una casa di amici, in una
vasca da bagno con una macchia nera di smalto
venuto via, un cane lupo che dorme che all'improvviso
si scaglia contro un bambino, in un corridoio nella
penombra.
Si schizza sangue da bocche di gallina.
Sulla superficie brulla, nessun astro brilla.
Sono, particolate, le immagini dei Pianeti dell'Incubo.
Ma io non lotto, non lotto più, ho perso la speranza,
mi nutro di carne umana, che gli alieni che mi rapirono
un giorno, mi forniscono: la prendono sulla Terra,
oramai popolata da esseri scaduti e malvagi.
( Camillo Catellani; 9 Febbraio 2013 Notte)
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