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domenica 2 marzo 2014
AHD. LE 4 POESIE PAGANE --- D
299.
POESIA PAGANA --- D
Mi osserva timida,
non parlerebbe mai per prima,
lei.
Forse, non lo sà neanche,
mi ama.
Io però penso ad un altra.
Negli anni,
che sono tanti,
da meh vissuti,
tanto amai,
mai contraccambiato.
Il viale di periferia,
lungo e diritto,
ha il pavè ricoperto
di foglie secche.
Il vento...
Il mio giaccone
si solleva alle folate.
Vado avanti per la mia strada.
Incontro ragazze senza problemi,
zingheri e ladri,
tutti fumiamo assieme,
e Gigliola viene via con me,
nessuno ci fà caso.
In città ci guardano,
come fussimo due profughi:
abbiamo negli occhi
quella libertà pulita
che terrorizza,
il borghese limpido fuori
e marcio dentro.
Nella cantina affollata,
in fondo al tramonto,
le ombre della sera,
le mosche sui boccali svuotati.
A parte ho messo i piaceri minori,
accantonando gioie inesistenti,
vira al masochismo,
il sapore salato dell'amarezza della vita.
Decido di restare,
appoggiato ad un ricordo,
ma la birra diventa orina,
bevo di colpo e scappo fuori,
Stelle e grilli:
canti e lucine si alternano,
a soli cento metri più sù delle case,
l'universo sprezzante ci schifa.
Per questo solamente,
rientro nella mia baracca,
e mi addormento sereno,
profondamente menefreghista.
( Camillo Catellani; Giugno 2000 )
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