martedì 25 febbraio 2014

AGK. UN OTTOBRE


 UN OTTOBRE


Ancora sento il respiro salire su.
Sono ferito a morte,
penso,
la luna la sento lontana,
sono disteso pancia all'aria
sul diserto rosso brullo.
E giallo ocra.
Muoio.
Sto morendo,
accarezzami vento bruciante.
Il mio odore di scimmia,
allontanerà l'uomo negro?
Muoio.
Loro,
gli uomini,
piangono
quando muore uno di loro.
Io,
muoio.
Per me.
Senza Dio.
Senza lacrime.
Un infinito pianto.
Senza madre,
senza padre.
Solo come un uomo solo.

Morire per morire.
Dissolversi, scomparire.
Fondere le mie ceneri,
con la sabbia.

Io sono un'amadriade,
scimmia con il muso di cane,
sono buffo, faccio ridere.
Ed ora muoio.
Chi mi piange?
Perchè la solitudine uccide,
ed ancora,
discretamente lo fà.

Spaventano le mia grida.
Ma sto morendo!
Muoio da scimmia.
Dignitosamente.
Da scimmia.
Nessuna creatura piange per me!

Muoio da scimmia.
Senza lacrime,
disperatamente.

    ( Camillo Catellani; Ottobre 1993 )

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