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domenica 23 febbraio 2014
AGB. LE MEMORIE DI UN VESCOVO
CORNICI
2. LE MEMORIE DI UN VESCOVO
Anche un vescovo, ama.
Don Enzo Savalli, amava non si sà bene cosa,
ma amava.
Quella sera nella sua stanza, Don Enzo si sentiva
proprio bene.
Fuori, c'era silenzio, Gennaio era da molti giorni,
soleggiato, pur se la temperatura scendeva
rapidamente, dopo il tramonto del sole.
Don Enzo rifletteva sulla religione, sulla sua,
cristiana, e su tutte le altre religioni, ogni sera,
prima di addormentarsi, finiva per convincersi che
tutte le religioni erano buone, ed in cuor suo,
mai avrebbe disprezzato una confessione a favore di
un altra!
Le memorie di un vescovo, raccontate per telefono,
alla radio, una sera come tante, un intervistatore
dalla voce suadente, morbida, quaranta minuti, prima
di mezzanotte, per spiegare, con la dolcezza tipica
sua, le esperienze di vita di un fervente religioso.
In segreto, però, Don Enzo, era un laico convinto.
O meglio, per lui non esistevano confini tra fede
ed ateismo: anche un perfetto agnostico, era un
fedele da rispettare.
Questa sua visione così delicata ed aperta,
sbigottiva puntualmente tutti coloro che prestavano
un minimo di attenzione, ed avessero un pò di
conoscenza del tema.
Don Enzo amava la Bibbia, ma non era un fanatico,
il suo era più che altro, un profondo rispetto,
per il Libro, che aveva già letto una decina di
volte, non contando, ovviamente gli studi e le
prediche che negli anni lo portarono a piegare
il capo sul volume.
Però, Don Enzo amava anche i libri 'profani'.
Romanzi, anche contemporanei, amava allo stesso
modo.
Dopo cena, si ritirava in una saletta illuminata
debolmente, per leggere volumetti sacri di ogni
genere, ma in particolare, 'Le Vite e le Opere dei
Santi'.
Queste letture davano al religioso una
straordinaria serenità, una profondità spirituale
che sfiorava l'estasi.
Era una personalità importante, ma priva di
ambizioni, infatti l'alta carica non
aveva affatto illuso Don Enzo, che sentiva
sempre l'inutilità e la vanità dei
riconoscimenti, dei titoli nobiliari, delle
carriere militari, e così via; riconoscendo
come unica reale soddisfazione, la stima
delle persone deboli e povere, che
accoglieva, quando poteva, anche alla sua
tavola.
Don Enzo, una sera, ascoltò dalla Radio Vaticana,
un bel programma intitolato 'TERTIO MILLENNIO
ADVENIENTE'.
( Camillo Catellani; 1999 )
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