venerdì 7 febbraio 2014

AES. UNA CAMMINATA SOTTO IL FIUME


 UNA CAMMINATA SOTTO IL FIUME



Con l'inquietudine che ancora mi 

bloccava un pò le gambe, decisi 
di muovermi.
I gatti sfracellati vicino il gommista
erano fin troppo veri, ma la mano che
spuntava dal terreno, forse era solo
una allucinazione, od al limite,
una errata visualizzazione, una
fata morgana del cervello, che rende
nero per bianco.



 Mangiare carne umana, pensiero ozioso,
eppure nella casa isolata sotto Ponte
San Francesco, un giovane uomo è disteso
sopra un tavolo, i jeans tirati sul
ginocchio, due amici stanno tagliando
sottili braciole dai suoi polpacci.
Anche il giovane uomo comunque si
annoia, queste mutilazioni culinarie
avvengono ogni sabato sera, ormai
nessuno più ci bada.
Un tempo si cuocevano le budelle di
agnelli e maiali, le rane e le lumache
erano diffuse, pur se non in tutti
i posti, oggi la moda impone di
banchettare con parti dei nostri
amici: al miglior amico, il boccone
più prelibato.
Ogni lunedì mattina, per quelli
di Teramo Ambiente, un lavoro in
più, specie nella bella stagione
quando i tagli ed i fori nelle carni
vive, si praticano all'aperto
come una volta, nei pic-nic sui
greti del Tordino, o per le strade
del Ceppo e del Traforo.
A nulla è valsa l'ordinanza del
Sindaco: la gente quando si tratta
di mangiare e di essere alla moda,
magari nello stesso momento,
non vuol sentir ragioni.

Il pensiero che mi attanaglia
intanto da qualche giorno, come
un tarlo divoratore, un cancro
che smangia, è un vecchio pensiero,
un pensiero assurdo, nulla di cui
valga la pena di raccontare,
oltretutto sono passati tanti
anni, sono mutati gli scenari,
gli agenti e gli attori son
cambiati, chi sta bene chi sta
male, chi, indifferentemente, non
c'è più, e non è che io abbia
per questo speso una minima
lacrima, (affari suoi...),
l'attore principe è sempre
lo stesso, ora in gramaglie
ma chi può dirlo.
L'azione, prima lenta, poi
più veloce, ma non arriva
al 100% l'esclusività, la
reciprocità dell'agente e
dell'ospite di fatto incompleta,
insoddisfacente.
Qui una percentuale emotiva.
Ma a mano a mano si determinò
l'oblio, che però non portò
un significativo miglioramento.
 

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