|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| Cronache, resoconti, scritti, poesie, pensieri, ricordi, descrizioni d'ambiente, della mia vita, della vostra vita, della vita: la vita. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
mercoledì 29 gennaio 2014
AEP. DALLO SPAZIO PROFONDISSIMO
DALLO SPAZIO PROFONDISSIMO
Quella voce ancora risuona nella mia mente.
Possibile tanta lontananza, tanta perifericità?
Più in là di tutto, oltre ogni immaginabile distanza, Plutone.
Ma tu amico carissimo, che non rispondi, che ti
fai prezioso, che ammiri gli spazi siderali, ti interessi di radioastronomia, la tua voce è flebile, è fioca ma non affascina, non tange.
Mentre lui là, l'ignoto, l'alieno, il reietto
delle nostre sporche coscienze,
lui, chiama, senza posa, senza
interruzioni, chiama e pensa a noi.
Sono tornato dopo tanti anni nella
casa paterna a..., nel freddo di gennaio
l'oscurità dell'ingresso mette i brividi.
La porta di legno cigola, non l'ho chiusa
poichè non temo i ladri, qui non c'è
più niente da portavvia, dal 1975 non
c'è più nessuno nel raggio di chilometri.
Questo posto è l'ideale per l'ascolto
di lontani segnali, che giungono da
lontanissimo.
Ma nessun congegno è con me, nessun
ordigno, il mio è un viaggio metafisico,
dove l'immaginazione, di cui ormai
la gente è completamente sprovvista,
che anche volendo, ora non ponno,
si compenetra alla fantasia, divenendo
fantastici recettori di voci e sensazioni
provenienti dallo spazio più profondo:
quello della nostra anima e della nostra
sensibilità.
( Camillo Catellani; 29 Gennaio 2014 Sera )
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