RICORDI IMPRECISI DEI FUOCHI -2
Ti ricordi i fuochi nel mare, quell'inverno, le luci sottomarine,
Ti ricordi come stavamo bene insieme, ed il tuo pianto
disperato dopo la sciagura, ed il mio stato d'animo strano.
C'era un potente vento di tramontana, in quei giorni,
le poche nuvole cielo, erano di ferro battuto.
Io andavo dietro a cose senza senso, vuote, fatue
in maniera pugnale.
Fu allora che la mia mente iniziò a vacillare, iniziai
a perdermi dietro favole di antichi cavalieri, armature
di ferro; fu allora che mi persi nel ricordo di spade,
di alabarde e di picche, trafitte nei tuoi occhi.
Ci furono, da parte di genti maligne, provenienti
da posti altri, lontanissimi, spettri, spiriti d'orrore,
tentazioni di trafiggere il sole.
Non si viveva più, in quei terribili giorni: si oscurarono
le finestre, si restava tappati in casa, qualcuno alla
fine si ribellò, ed allora ci fu lo straniamento delle
coscienze, il sovvertimento delle leggi di natura,
tutto questo portò alla fuga dalla realtà, alla denuncia,
alla delazione.
Oramai è tutto finito, c'è una pallida luna tremolante,
ma dal terreno, dalle paludi, i miasmi mortiferi
sono cessati, le esalzioni malefiche terminate,
le rane hanno ripreso a cantare, e ti ho, infine
rivisto, amico caro, compagno d'una vita fatta
di gioia e speranza.
Il nostro cielo era sempre limpido, il blu di due
occhi di fanciulla, le risa e gli abbracci sereni
dati a belle ragazze, la passione, il sentimento.
Oggi, il sole nel cielo dura solo poche ore, il
resto è penombra, ma la vera pace regna
sul mondo; il respiro dell'universo pervade
tiepido, ogni cosa, e le nostre anime si
compenetrano, assieme ai pensieri ed
agli ideali.
2. Fine
( Novembre 2013 )
Ti ricordi i fuochi nel mare, quell'inverno, le luci sottomarine,
Ti ricordi come stavamo bene insieme, ed il tuo pianto
disperato dopo la sciagura, ed il mio stato d'animo strano.
C'era un potente vento di tramontana, in quei giorni,
le poche nuvole cielo, erano di ferro battuto.
Io andavo dietro a cose senza senso, vuote, fatue
in maniera pugnale.
Fu allora che la mia mente iniziò a vacillare, iniziai
a perdermi dietro favole di antichi cavalieri, armature
di ferro; fu allora che mi persi nel ricordo di spade,
di alabarde e di picche, trafitte nei tuoi occhi.
Ci furono, da parte di genti maligne, provenienti
da posti altri, lontanissimi, spettri, spiriti d'orrore,
tentazioni di trafiggere il sole.
Non si viveva più, in quei terribili giorni: si oscurarono
le finestre, si restava tappati in casa, qualcuno alla
fine si ribellò, ed allora ci fu lo straniamento delle
coscienze, il sovvertimento delle leggi di natura,
tutto questo portò alla fuga dalla realtà, alla denuncia,
alla delazione.
Oramai è tutto finito, c'è una pallida luna tremolante,
ma dal terreno, dalle paludi, i miasmi mortiferi
sono cessati, le esalzioni malefiche terminate,
le rane hanno ripreso a cantare, e ti ho, infine
rivisto, amico caro, compagno d'una vita fatta
di gioia e speranza.
Il nostro cielo era sempre limpido, il blu di due
occhi di fanciulla, le risa e gli abbracci sereni
dati a belle ragazze, la passione, il sentimento.
Oggi, il sole nel cielo dura solo poche ore, il
resto è penombra, ma la vera pace regna
sul mondo; il respiro dell'universo pervade
tiepido, ogni cosa, e le nostre anime si
compenetrano, assieme ai pensieri ed
agli ideali.
2. Fine
( Novembre 2013 )
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