venerdì 22 novembre 2013

ABG. الشعر العربي


الشعر العربي

جئت من بعيد
مدينتي كبيرة جدا
هو في النخيل الصحراء
أنا أكل الخبز الأسود مع التواريخ.

في الليل أنام وحده
أستيقظ في الصباح للصلاة
عندما القبلات الشمس
بشرتي المعطرة.

ليس لدي رفيق معي
لا صديق ولا جمل.
ليس لدي الأمتعة.
أنا اركع لإلهي

     (1 أبريل 2012)

ABF. POESIA ARABA

 POESIA ARABA

Vengo da molto lontano
la mia città è molto grande
è nel deserto delle palme
mangio datteri con pane nero.







Di notte dormo solo
la mattina mi sveglio per pregare
quando il sole bacia
la pelle mia profumata.

Non ho una compagna con meh
non un amico, ne un cammello.
non ho bagaglio.
mi genufletto al mio Dio.

    ( Camillo Catellani; 1°Aprile 2012 )

mercoledì 20 novembre 2013

ABE. AUTOSUFFICIENZA



  AUTOSUFFICIENZA


Aveva le mani ossute, la pelle gialla, nervosa tirata,
ma oramai le mani erano sempre tendenti al bruno.
Fumava forte,senza filtro, accanitamente, e quando
fumava poco, si accontentava di un paio al giorno,
prima di andare a letto.

Alle volte si apriva d'un sorriso a 32 denti, strano
come quello di un lupo, con l'espressione di chi
ne ha viste tante.
Un sorriso nervoso, ma a mano a mano, più pacato,
in fondo Gastone Baldassarre era un filosofo.
Le passioni, le più feroci lo avevano arso fino ai
quaranta anni.
Poi, improvvisamente pago, mutò la sua esistenza.
Vivere, visse bene: donne, amici, vino e le carte,
denari buttati via, tanti, ma ad un certo punto,
cambiò.

Niente più gioco (qualche partitella all'osteria,
senza patemi, una consumazione), niente più
avventure (la sua amica Anna, ormai viveva con
lui, e bere, un pò di vino ai pasti, quando ne aveva
voglia.
Preparava per sè e la sua Anna, dei rosolii, delle
grappe corrette con certi sensi che si faceva
spedire da delle case erboristiche, ed un potente
rabarbaro purgativo, che faceva assumere ai
conoscenti.

Gastone era stato in prigione per due volte:
a diciotto anni per un pugno ad un ufficiale,
che aveva in verità offeso la madre morta, e
dieci anni dopo per una rissa al bar del porto,
dove lui, raggiunto da una sedia alla schiena
aveva rotto una bottiglia in testa ad un ragazzo
che non c'entrava niente.
Totale, un'anno esatto: otto mesi la prima volta,
poco più di quattro la seconda.
Ma erano i risultati di una condotta sempre
spericolata, ai limiti dell'avventura.
Però Gastone era la quintessenza dell'onestà
e della pulizia morale.
Visse e viveva per il gusto di vivere.
Assaporava le cose più semplici, consapevole
che le troppo raffinate non erano per lui.

             ( Camillo Catellani; Marzo 2004 )

ABD. PER I TUOI OCCHI


 PER I TUOI OCCHI

Solo per i tuoi occhi,
mora,
solo per quelli,
muoio.

Oddio, morire magari no,
ma via, mi piaci
ci stai?
Boh, dai allora, spogliati
che ne parlassimo...

Ti vedo bella,
io un orso volgare
ma buono,
mi lavo tutti i giorni
e non emetto fetori.

Tu, principessa dai capelli
corvini,
concedimi, deh, dell'amore
quell'amore che ho sempre
sognato e mai avuto.

Per te intonerò canzoni
magari stonate,
ma certo accorate,
tu guardami negli occhi e
non ridere.

Rubo per te
l'universo intero
baciami ora,
oh! Che magone,
bella mia, rosa canina
dalla pelle d'oliva.

   ( Camillo Catellani, 8 Ottobre 2012 Sera )

ABC. SAVO AKIS


SAVO AKIS

Tik savo akimis,
gervuogių,
tik tiems,
Aš mirštu.

Galbūt, o gal ir ne mirti,
bet kaip aš jums
tu esi?
Nežinau, iki tol, nulupama
mes kalbame ...

Jums atrodo gražus,
Aš būti vulgarus
bet gerai,
aš plauti kiekvieną dieną
ir neišskiria smarvė.

Dabar princesė juodi
plaukai,
Suteik man, o, Mylėk
Man visada patinka, kad
norėjo, ir niekada neturėjo.

Nes jūs, dainuoti dainas
gal Noskaņojies,
bet tikrai nuoširdi,
jums pažvelgti man į akis ir
Negalima juoktis.

Aš pavogti Jums
visa visata
pabučiuok mane dabar
Oh! Kaip smagu,
mano grožis, rožė klubų
alyvuogių odos.

   (Camillo Catellani, 8 spalis 2012 Vakaras)


Ainult silmad,
murakas,
ainult neile,
Ma suren.

Oh jumal, äkki ei sure,
aga kui sa meeldid mulle
oled?
Dunno, mida siis demonteeritakse
me räägime ...

Sa oled ilus,
Ma kandma vulgaarne
aga hea,
Ma pesen iga päev
ja ei tekita hais.

Nüüd, printsess poolt mustad
juuksed,
anna mulle, oh, armastus
Ma alati armastan, et
tahtsin ja ei ole kunagi olnud.

Sest sa laulda
võibolla häälest ära,
kuid kindlasti südamest,
sa vaatad mulle silma ja
Ära naera.

Ma varastada teie jaoks
kogu universumi
suudle mind nüüd,
oh! Mis põnevus,
minu ilu, tõusis puusad
oliivipuud nahka.

    (Camillo Catellani, 8. oktoober 2012)


Tikai par jūsu acīm,
kazenes,
tikai tiem,
Es esmu mirst.

Ak mans Dievs, varbūt ne mirt,
bet kā man patīk jums
ir jums?
Dunno, ko tad, dzīslu
mēs runājam ...

Jums izskatīties skaista,
Es sniedzu vulgāru
bet labi,
Es mazgāt katru dienu
un neizdala smakas.

Tagad, Princess ar melnādainajiem
mati,
piešķirt man, ak, mīlestība
Man vienmēr patīk, ka
gribēja un nekad nav bijis.

Lai jūs dziedāt dziesmas
varbūt no melodija,
bet noteikti sirds,
paskatās man acīs un
Nesmejieties.

Es nozagt par jums
viss Visums
skūpsts man tagad,
ak! Kas aizraušanās,
mans skaistums, rožu gurnus
no olīvu ādas.

    (Camillo CATELLANI, 8 oktobris 2012 Vakara)

ABB. DIALOGHI CON AMMASCIO' - II


 


Perchè Ammasciò, prendevi sempre, quando
ero bambino, la vettura numero 13 dell'autoscontro
di mio padre?
Quella bianca, che correva più delle altre,
e piangevo perchè era sempre occupata.
Caro Camillo, sono passati così tanti anni...
Ma tu, dai, rispondimi, non ricordi proprio
nulla?
Ma certo, era per una ragazza che mi piaceva.
Cosa?
Sì, una ragazza della Pineta, o forse di Francavilla...
Embè?
Beh, con quella vettura che correva, si divertiva
di più, e più si divertiva, più la stringevo forte
a me...
Mhhh...sarà, ma io piangevo forte...
Che anno poteva essere...
Ammasciò, credo io avevo 5 o 6 anni, quindi
1973 o 1974...
Penso anch'io...
Tu avevi i baffoni alla Village People, ed una
maglietta di cotone colorata.
Sì, la ricordo...i baffi li tagliai per il mio primo
viaggio in India, nel '77...
Mi ricordo un mio coetaneo, Roberto, che aveva
una faccia da Topo Gigio buffissima...
Sì, era mio cugino, abitava lì a Viale Ronchi...
E quel ragazzo che mi accompagnava,
alto, allampanato e dai capelli rossi...
Certo, Alfredo, abitava se non erro,
sopra il Bar Luna...
Ahhh, il bar dell'Appuntato!
Cavoli, te lo ricordi!
Eh, Ammasciò, me lo ricordo sì,
quante volte andavo a comprare le
sigarette per mio padre, di sera dopo cena,
era un tipo un pò svampito, e la moglie
non mi sembrava molto socievole...
Era una mezza tedesca...
Sì, me la ricordo...aveva un volto strano
e i capelli biondi.
E quel signore altissimo, dall'espressione
sempre assonnata?
Ahhh, quello con gli occhiali spessi?
Sì, lo chimavano 'il sudafricano'.
Certo, Sciollando...era di Montebello...
poi morì per una caduta dalle scale,
ma era messo male, era sempre
malaticcio.

Dall'altra parte di Piazza Grue, c'era
il Bar Bigliardi...
Hanno chiuso da poco, era il nostro bar...
Sì, un bel bar...io facevo il paragone col
Bar Luna: il bar bello e quello brutto...
Beh, il Bar Luna era un pò squallido...
Forse sì, eppure ho un bel ricordo lo
stesso, e moglie e marito erano due
brave persone...
Certamente, e poi era comodo perchè
restava aperto fino a tardi.

Eppure, caro Mascioletti dai baffoni, per me
il centro di Piazza Grue, era chissà perchè,
la girella di Lotta Continua...
Beh, quella è una cosa da bambini, ti è
rimasta impressa perchè la ci giocavi...
E quel ragazzino simpatico e socievole,
che abitava alle casa popolari?
Chi?
Aveva un fratello che si chiamava Fulvio...
Mhhh...non lo sò...
Il padre era un pò calvo...
Non lo so proprio...
La madre era una garrula donna pienotta
ma non grassa, simpatica, abitavano
allo stesso piano dei quattro fratelli
che avevano la nonna tedesca...
Ahhh, ho capito, lui si chiamava Gianluca...
Sì, ecco, Gianluca!
Non li ho più visti, sai che nel 1975 andai
a vivere alla Marina...
Ma non eri andato a Città Satellite?
Io a Città Satellite, ma quando mai...
E chi me lo disse allora...
Mah, t'avranno raccontato un pallone...
...Sand' Dunat'...
Eh...San Donato...proprio...

  ( Camillo Catellani, 8 Ottobre 2012 Sera )

martedì 19 novembre 2013

ABA. GLI AMICI



                    GLI AMICI


Sotto alti palazzi della città, era settembre 1974,
nei giardini e negli spiazzali, c'erano camion che
scaricavano materiale; scale a pioli di ferro e di legno
qua e là, persone indaffarate, aria di festa, allegria,
gente che osservava il lavorìo, nonni con i nipotini,
bambini, monelli.
Tra i camion, un gruppo di amici, sette-otto persone,
amiconi, amicissimi, gioventù in blue-jeans, giacche jeans,
 gruppo di amici trentenni, anno più, anno meno,
tutti capelloni.

Vecchia foto in bianco e nero formato gigante.

Un infinita nostalgia, inafferrabile, mi pervade.

Cosa mi smuove questo sentimento?

La mancanza di compagnia, il fascino del passato?
Il ricordo di una vita più interessante?

(Da una foto di un complesso rock annI '70 scaricata
da internet e lungamente ammirata mesi fà sul PC
portatile Toshiba, ormai fracassato).

    ( Camillo Catellani, 4 Gennaio 2008 Notte )

AAZ. PENSIERI LONTANISSIMI


PENSIERI LONTANISSIMI

Comunque, quando trovai nel bar della stazione di
Lanciano, nel juke-box, 'Lei balla sola', di Fabio Vanni,
ci fu compensazione.
A chiacchiere...
Meglio, decisamente, per l'umore, 'Alghero' della
povera Giuni Russo, scomparsa troppo presto.
18 anni strani, ma a mano a mano andavo verso
i 19...
Ora era facile, l'amore platonico, avvenimenti
sereni ma in fondo banali.
La poesia della prima fuga da Pescara, fu infinita,
la tristezza del mancato incontro pervase l'universo
intero di un fascino poetico senza limiti.
Tutte le altre Gite ad Ortona, furono men che
prosaiche.
In fondo, tutto quell'amore platonico dei miei 18 anni,
fu grandioso nelle Assenze dell'oggetto amato e non
nelle Presenze.

              ( Camillo Catellani, 12-X-2012 Sera )

AAY. RESOCONTO DI SANGRUR

RESOCONTO DI SANGRUR

PANAJI






Dattero
Brutta razza marcia e corrotta!
Hai acceso l'incenso, fai il buffone con il turbante,
preghi in piedi con il libro di Guru Nanak,
ma fai ridere.
Cambio di religione da quattro soldi.
Non si improvvisa una Fede.
Sei uno sporco portoghese, non sei un Sikh.
Inutilmente Ranga Rao, il pipistrello delle otto e un quarto,
nella tua casa c'è odore di porco arrosto
e te ne freghi della Danimarca: dici d'odiare il freddo,
ma a me non la fai sotto il naso.

Madame la Geisha, tua moglie indiana del Punjab
non può insegnarti a vivere come noi, anche se ora
i tuoi abiti odorano di Garam Masala.

Ma soffia, soffia il vento, flauto indiano dal
suono falso e stonato, non incanti i bambini
scaltri dai volti affumicati di Panaji.
Sporchi piccoli negri, come i bimbi ammazzati
a Luanda da tuo padre nel 1974.

Senta, gran stronso, innanzitutto io non
sono portoghese ma italiano, di un paese che
si chiama Gambettola, io amo la tua nazione,
amo tua sorella, amo la Masala e a te ti mando
a dar via il culo.
Vallo un pò a prenderlo dove lo prendono le
oche.
Ora ti dico una cosa, e te la dico in tutta
franchezza: voglio portarti su una nave
veloce, a Creta, e venderti a certi mercanti
persiani, per ricavarne un lauto guadagno,
e tornare poi a casa su una comoda nave
sullo sterile mare.

SARDAR

Guarda come esulta, lo stupido danese, come agita
il braccio con forza, come fosse la clava del grande
Odino.
Rivelazioni tragiche di tuo cognato a Sardar.
Tua sorella chiava con Olaf.
Io vado nei bordelli.
Tua moglie ti tradisce con il venditore di manghi
sotto casa, tu fai finta di niente e mediti vendetta
con i tuoi sciocchi amici: Harbans il beccamorto,
Chanda la faccia da cane, Jit il mammalucco e
Madhi l'accattone di Hoshiarpur.

TIRUCHIRAPALLI

Parlare, parlare, sei sempre qui a parlare,
cianciare, e non fai niente.
Cosa credevi che la vita ti avrebbe perdonato?
La tua lingua ora è ferma e secca nella bocca
in quel volto solcato da profonde rughe.
Canzone disperata per te, allegra per me,
facile sai?
La ruota gira, oggi tocca me, domani a te.
E non ci si può fare niente, tu hai la tua
religione arancio Hindù, io tengo la guallera
di Manitù.

 ( Camillo Catellani, 16 Ottobre 2012 Sera )

AAX. फाइल संगरूर




 फाइल संगरूर
पणजीतारीख

बुरा दौड़ सड़ा हुआ और भ्रष्ट!आप धूप जलाया, पगड़ी के साथ जोकर बनाने,गुरू नानक की किताब के साथ खड़े प्रार्थना करती हूँ,लेकिन आप हंसते हैं.मूँगफली से धर्म का परिवर्तन.यह अचानक विश्वास नहीं है.'एक गंदा पुर्तगाली रहे हैं, तो आप एक सिख नहीं हैं.बेवजह रंगा राव, बल्ला एक तिमाही में आठ अतीत,अपने घर भुना पोर्क की बदबू आ रही हैऔर आप डेनमार्क में देखभाल: का कहना है की ठंड से नफरत है,लेकिन मैं इसे अपनी नाक के नीचे नहीं करते.मैडम ला गीशा, अपनी पत्नी भारतीय पंजाबसिखाने के लिए नहीं कर सकते हैं कि कैसे रहने के लिए हमें अब हालांकिअपने कपड़े गरम मसाला की बू आ रही है.लेकिन उड़ाने, हवा चल रही है, भारतीय बांसुरीझूठी और धुन से बाहर ध्वनि, नहीं आकर्षण बच्चोंचतुर चेहरे पणजी स्मोक्ड.गंदे छोटे हबशियों, बच्चों की तरह मार डाला1974 में अपने पिता द्वारा लुआंडा में.देखो, गधे, मैं नहीं जानता की 1पुर्तगाली लेकिन इतालवी, एक पड़ोसी देशबोलोग्ना, मैं अपने देश से प्यार है,मैं अपनी बहन को प्यार करता हूँ, मैं तुम्हें प्यार करता हूँ और मसाला भेज देंगेदूर अपने गधे दे.एक बिट से लेकर इसे पाने के लिए जहां वे लेकुछ कलहंस.मैं आपको एक बात बता देंगे, और मैं सभी में यह कहनेसच में, मैं एक जहाज पर ले जाना चाहता हूँतेजी से, क्रेते में, और कुछ व्यापारियों को बेचते हैंएक मोटा लाभ प्राप्त करने के लिए, फारसियों,और फिर एक आरामदायक जहाज पर घर लौटनेबंजर समुद्र पर.सरदारचीयर्स, तरंगों के रूप में बेवकूफ डेनमार्क, के रूप में देखेंअपने हाथ की ताकत के रूप में महान के क्लबOdin.अपने भाई सरदार के दुखद खुलासे.Olaf तुम्हारी बहन के साथ छेड़खानी.मैं वेश्यालयों के लिए जा रहा हूँ.आप अपनी पत्नी पर आम के विक्रेता के साथ धोखा दे रही हैघर के नीचे, तुम कुछ भी नहीं नाटक और बदला ध्यानसाथ अपने बेवकूफ दोस्त: कब्र खोदने हरबंस,चंदा का सामना करना पड़ा कुत्ता, जीत लंगूर,राणा होशियारपुर के भिखारी.तिरुचिरापल्लीबात करते हैं, बात करते हैं, तो आप हमेशा यहाँ बात करने के लिए कर रहे हैं,बकवास है, और कुछ भी नहीं है.तुम्हें क्या लगता है कि जीवन माफ कर जाएगाअब अपनी भाषा फर्म और मुँह में सूखाझुर्रियों वाली होती है.आप के लिए निराशा के गीत, मेरे लिए खुश,आसान आप जानते हैं?पहिया बदल जाता है, आज, यह मुझे है, आप के लिए कल.और तुम कुछ भी नहीं कर सकते हैं, तो आप अपने मिल गया हैनारंगी हिंदू धर्म, मैं गेंदोंविष्णु की.

AAW. BERICHT DES SANGRUR

 BERICHT DES SANGRUR
PANAJI
Bad Rennen faul und korrupt!
Sie beleuchtet den Weihrauch,
machen den Clown mit dem Turbans
ehen und beten mit dem Buch von Guru Nanak, 
aber Sie lachen.
Ändern von Religion und Erdnüsse.
Dies ist nicht eine plötzliche Faith.'Re Eine schmutzige Portugiesisch, sind Sie nicht ein Sikh.Unnötig Ranga Rao, die Fledermaus ein Viertel nach acht,Ihr Haus riecht nach Schweinebratenund
Sie kümmern sich in Dänemark: sagen, der die Kälte hassen,aber ich tue es nicht unter die Nase.Madame Geisha, Ihre Frau indischen Punjabkönnen nicht lehren uns, wie wir leben, aber jetztIhre Kleidung riechen nach Garam Masala.Aber weht, der Wind weht, die indische Flötefalsch klingen und verstimmt, nicht bezaubert Kinderwily steht Geräucherter Panaji.Dirty little Neger, wie Kinder getötetin Luanda von deinem Vater im Jahr 1974.Schau, große stronso ich zuerst nichtPortugiesisch, aber sind Italiener, ein Land, dasheißt Gambettola, ich liebe Ihr Land,Ich liebe deine Schwester, ich liebe dich und Masala sendenzu verschenken seinen Arsch.Reichen ein bisschen um es zu bekommen, wo sie die ÜbernahmeGänse.Ich sag dir eins, und ich sage dies in allenehrlich gesagt, möchte ich mich auf einem Schiff zu nehmenschnell, auf Kreta und auf bestimmte Händler verkaufenPerser, einen fetten Gewinn zu erhalten,und dann nach Hause auf einem komfortablen Schiffauf dem kargen Meer.SardarBeobachten Sie, wie cheers, dumm Dänisch, als Wellenseine Kraft in den Armen, wie es der Club der großenOdin.Tragic Enthüllungen von deinem Bruder Sardar.Ihre Schwester fickt mit Olaf.Ich bin in Bordelle gehen.Ihre Frau Sie betrügt mit dem Verkäufer von Mangosunter dem Haus, tun Sie nichts und meditieren Rachemit Ihrem dummen Freunde: Harbans den Totengräber,Chanda-faced Hund, Jit die Mamelucken undMadhi der Bettler von Hoshiarpur.TiruchirapalliReden, reden, du bist immer hier zu reden,Geschwätz, und nichts tun.Was hast du gedacht Lebens würden Sie vergeben haben?Ihre Sprache ist nun fest und trocken im Mundin ihr Gesicht von tiefen Falten zerfurcht.Song of Despair für Sie, für mich gefreut,einfach wissen Sie das?
Das Rad dreht sich, heute ist es mir, morgen für Sie.Und Sie können nichts tun, du hast deine Orange Hindu-Religion, halte ich der hoden von Manitou.

 (Camillo Catellani, 16. Oktober 2012 abends)

AAV. ESSERE SENSUALI

ESSERE SENSUALI


Essere sensuali,
amar le foglie verdi
i fiori multicolori
i colori dell'arcobaleno
il blu intenso del mare
all'orizzonte
il giallo sole che esplode
al risveglio, al mattino.

Essere sensuali,
soffrir per un addio
piangere per una bella
canzone
amare, sognare, scrivere
poesie,
toccare, sfiorare, baciare.

Essere sensuali,
addormentarsi dolcemente
mentre fuori piove
immergersi nel silenzio
antico
della notte senza tempo
bella, come tutte le cose
dimenticate.

   ( Camillo Catellani, 19 Ottobre 2012 Mattina )

AAU. SINNLICH SEIN


SINNLICH SEIN


Sinnlich sein,
liebe die grünen Blätter
die bunten Blumen
die Farben des Regenbogens
das tiefblaue Meer
Horizont
die gelbe Sonne explodiert
wenn Sie aufwachen am Morgen.

Sinnlich sein,
leiden zum Abschied
schreit nach einem schönen
Song
Liebe, Traum, schreiben
Gedichte,
touch, berühren, zu küssen.

Sinnlich sein,
sanft einschlafen
während es draußen regnet
tauchen Sie ein in die Stille
alt
die zeitlose Nacht
schön, wie alle Dinge
vergessen.

    (Camillo Catellani, 19. Oktober 2012 Morgen)

AAT. להיות חושני


  להיות חושני



להיות חושני,
אוהב את העלים הירוקים
את הפרחים הצבעוניים
את צבעי הקשת
הים הכחול העמוק
אופק
השמש הצהובה מתפוצצת
כשאתה מתעורר בבוקר.

להיות חושני,
סובל לפרידה
בוכה על נחמד
שיר
אהבה, חלום, לכתוב
שירים,
מגע, נוגע, מנשק.

להיות חושני,
עדינות נרדם
בזמן שבחוץ יורד גשם
לצלול לתוך השתיקה
ישן
הלילה הנצחי
היפים, כמו כל הדברים
נשכח.

    (קמילו Catellani, 19 אוקטובר 2012 בבקרים)

AAS. SER SENSUAL


SER SENSUAL

Ser sensual,
amo as folhas verdes
o colorido das flores
as cores do arco-íris
o azul profundo do mar
horizonte
o sol amarelo explodindo
quando você acorda pela manhã.

Ser sensual,
sofrer por uma despedida
chorando por um bom
canção
sonho, amor, escrever
poemas,
toque, beijo.

Ser sensual,
suavemente adormecer
enquanto está chovendo lá fora
mergulhar no silêncio
velho
a noite atemporal
bonito, como todas as coisas
esquecido.

    (Camillo Catellani, 19 de outubro de 2012 Manhãs)

AAR. να είναι αισθησιακή


Να αισθησιακό,
αγαπούν τα πράσινα φύλλα
τα πολύχρωμα λουλούδια
τα χρώματα του ουράνιου τόξου
το βαθύ μπλε της θάλασσας
ορίζοντας
το κίτρινο ήλιο έκρηξη
όταν ξυπνάτε το πρωί.

Να αισθησιακό,
υποφέρουν για ένα αποχαιρετιστήριο
κλαίει για ένα ωραίο
τραγούδι
αγάπη, όνειρο, γράψτε
ποιήματα,
αφή, άγγιγμα, φιλί.

Να αισθησιακό,
απαλά κοιμηθείτε
ενώ βρέχει έξω
βουτιά στη σιωπή
παλαιός
η διαχρονική νύχτα
όμορφο, όπως όλα τα πράγματα
ξεχάσει.

    ( Camillo Catellani, 19 Οκτ., 2012 πρωινά )

AAQ. быть чувственной



быть чувственной

быть чувственной,
любят зеленые листья
красочные цветы
Цвета радуги
глубокое синее море
горизонт
желтое солнце взрыв
когда вы просыпаетесь по утрам.
быть чувственной,
страдать за прощальным
плачу за хорошее
песня
любовь, мечта, написать
стихи,
осязания, прикосновения, поцелуи.
быть чувственной,
аккуратно засыпаю
в то время как идет дождь снаружи
погрузиться в тишину
старый
вневременной ночь
красивая, как и все вещи
забыли.

    (Camillo Catellani, 19 октября 2012 утрам)

AAP. I PENSIERI DEL BACICCIA, ED ALTRO


1) Mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona,
venga, signora, s'appoggi a stà bastona...


2.
               BIANCO SUCCO


Questo succo parla d'amore
ti fà bella,
deterge il mondo!

Bianco succo color d'amore
tu sei bella
azzurreggi il mondo.

I tuoi occhi sono enormi
tondi, acquosi e neri.

Vieni a me, stringimi
donna che mai ebbi
or sei tutta mia.

Nello stretto passaggio
della mia solitudine negra
t'incontrai semplicemente.

Le strofe tue narravi
m'eran già care
avean odore antico.

Resta ancora sulla terra arsa
dolce acqua di fonte
sorgente serena di monte.

Ti stò accanto e penso
ai fiori belli non recisi
che ghirlandi tutti i dì.

Su questo suolo bruno
mancavano i tuoi pensieri
femmina calda umida tenera.

Più d'un raggio di sole
torno infante involto
da cure teporose, tue.

Riparti cantando,
ritorni carica di uve bianche
ma veramente son desto?

Notte con te
mai scurisce troppo
amica di luna sei, di stelle.

       ( Camillo Catellani, Novembre 2002)

AAO. DIALOGHI CON AMMASCIO' --- III

DIALOGHI CON AMMASCIO' --- III


Profondità mentale o autismo mentale...
Non ti capisco.
Caro Ammasciò, c'è poco da capire, siamo condannati
a crederci semidei mentre siamo in basso, tanto in basso.
Io non ci faccio caso, a tutti i modi.
Perchè ti accontenti di stare in bassura, la cosa ti piace
e ti da sicurezza.
Sarà anche come dici tu, ma io non ci faccio caso.
Visto come gli anni passano, volano?
Mi sembra una cosa normale, inevitabilmente...
Certo, ma c'è anche chi afferma che il tempo
non esiste, che è un invenzione del genere umano.
Stasera hai bisogno di volare molto in alto eh?
La panchina comincia ad essere fredda, cosa vuoi,
qui nel giardino pubblico le statue bianche e
sporche battono i denti.
Sono affari loro, a tutti i modi.
Sei rustico stasera Ammasciò.
E' il peso delle cose.
Od il peso del Tempo che scorre, perchè anche
per te scorre velocemente, tanto più velocemente
quanto ti comporti da orso, satiro e intrattabile.
Casomai, incostante.
Anche, certo, anche...
Mi ricordo quando ero ragazzo, aspettavo gli amici
seduto sul muretto di recinzione della villa dei
Conti Cottini, lungo il Corso; avevo una radio a transistor
regalo di Natale di un mio zio che stava in Olanda,
e mi viene in mente Girl dei Beatles, che ascoltavo
da Radio Lussemburgo, in Onde Medie;
gli amici ancora non venivano,
ottobre era ancora caldo, l'imbrunire pieno di stelle,
il Corso illuminato sì, ma non ancora abbagliante
come oggi, le lampade dei lampioni erano deboli,
la penombra era diffusa, mi sentivo bene.
Cosa ti manca per non ripetere quelle esperienze,
in fondo puoi ricreare artificiosamente un atmosfera.
Hai detto bene, artificiosamente; non è lo stesso,
niente è più lo stesso.
Credo dipenda dall'età.
No, non solo da quella; oggi l'attesa si è tramutata
in ansia, ma più spesso, in indifferenza, quasi avessi
piacere che i vecchi amici non vengano più
a sedersi con me.
Mi trovi d'accordo, Ammasciò, perchè lo dici ad uno che
lo capisce; ma tu dimmi una cosa, e dilla in tutta franchezza,
come mai non partisti, emigrando, come tutti i nostri amici
quando le cose qui da noi, sfasciarono?
Semplice, davvero: credimi, se ti riesce, perchè sono
sicuro che mi capisci: non sono mai stato ambizioso,
a me piaceva ripetere i giorni, tutti uguali, le azioni,
i luoghi, gli amici, il cielo ed i suoi tramonti, i suoi
orizzonti immutabili, sempre; non volevo mutare
gli scenari abituali della mia infanzia, della mia
gioventù; Mi dicono che conduco una vita se non
misera, certo molto anonìma, senza moglie,
senza figli, senza amici e senza un lavoro.
Ma tu non vivi d'aria, lo so bene...
Infatti, io non vivo d'aria, però, quel poco che ho
mi basta, me lo faccio bastare, per il resto
la mia vita è gran parte mentale.
Come me, Ammasciò, proprio come me...
Vero; ho sempre amato una vita di contemplazione,
perdermi nei pensieri, nel formidabile previlegio
dell'osservazione passiva, del rifiuto, se non
vero e proprio disprezzo, per una vita di movimento
e di lotta, ecco perchè sono qui, dopo tanti anni,
sempre lo stesso, con i miei baffoni alla Village
People, magari oggi bianchi, un tempo nerissimi,
e la pancetta prominente...
Sono come te, Ammasciò, anche io non ho mai
ceduto alle sirene e alle lusinghe del Mondo...

  ( Camillo Catellani, 24 Ottobre 2012 Sera )






















AAN. Sprechen Sie mit AMMASCIO '--- III


 Sprechen Sie mit AMMASCIO '--- III



Tiefe Autismus oder geistige geistige ...Ich verstehe nicht.
Sehr geehrte Ammasciò, gibt es wenig zu verstehen,
sind wir dazu verdammtglauben, Halbgötter, während
wir nach unten, so niedrig sind.
Ich überhaupt nicht Möglichkeiten dagegen.
Warum Sie dafür, Tiefland, das, was Sie gerne
niederlassenund bietet Ihnen mit Zuversicht entgegen.
Es wird, wie du sagst, aber ich glaube nicht das Ereignis.
Gesehen als die Jahre vergehen, fliegen?
Es scheint wie eine normale Sache, unvermeidlich ...
Sicher, aber es gibt auch diejenigen, die die Zeit zu
sagenexistiert nicht, das ist eine Erfindung der Menschheit.
Heute müssen Sie fliegen hoch eh?
Die Bank beginnt zu kalt sein, was Sie wollen,hier in den
Garten Statuen und weißschmutzige Zähne klappern.
Ihr Geschäft, in jeder Hinsicht.
Sie sind rustikal Ammasciò heute Abend.
Es ist das Gewicht der Dinge.Oder das Gewicht
des strömenden Zeit, weil sogarfließt für Sie schnell,
desto schnellerWie Sie wie ein Bär zu handeln, Satyr
und unlösbar.
Wenn überhaupt, unbeständig.
Außerdem ist natürlich auch ...
Ich erinnere mich, als ich ein Kind war, wartete ich
Freundensitzt auf der Umfassungsmauer der
Villa Konten Cottini, entlang der Strecke, ich hatte ein
Transistor-Radio Weihnachtsgeschenk von meinem Onkel,
der in den Niederlanden war, und ich Girl, Beatles, erinnert werde,
hörte ichvon Radio Luxemburg, auf Mittelwelle;
Freunde noch nicht, Oktober war noch warm,
Dämmerung voller Sterne,
Natürlich leuchtet ja, aber nicht blendendwie jetzt,
waren die Lichter der Straßenlaternen schwach,
die Dämmerung verbreitet hatte, fühlte ich mich gut.
Was vermissen Sie nicht auf diese Erfahrungen zu
wiederholen, an der Unterseite kann man künstlich
erschaffen eine Atmosphäre.
Sie haben Recht, künstlich, ist nicht das gleiche,
Nichts ist gleich.
Ich glaube, es hängt vom Alter ab.
Nein, nicht nur das, aber jetzt ist das Warten hat
sichängstlich, aber öfter, Gleichgültigkeit, als
hätte ichFreude, dass die alten Freunde sind
nicht mehrmit mir zu sitzen.
Ich finde mich damit einverstanden, Ammasciò,
weil man jemanden sagen, werverstehen, aber sagen
Sie mir eine Sache, und sagen es offen, warum nicht abgereist,
auszuwandern, da alle unsere Freundewenn die Dinge hier
zerstört?
Einfache, wirklich: glauben Sie mir, wenn Sie können,
weil siesicher, ich verstehe, ich habe noch nie ehrgeizig,
 Ich mochte zu wiederholen den Tag, die gleichen, Aktionen,
Orte, Freunde, der Himmel und seine Sonnenuntergänge,
ihreHorizont unveränderlich, immer, nicht ändern wollenüblichen
Szenarien meiner Kindheit, meinerJugend, sage ich, dass ich ein
Leben zu leben, ohne Armen, einige sehr anonym, ohne Frau,ohne
Kinder, ohne Freunde und ohne Job.
Aber Sie leben nicht Luft, ich weiß ...In der Tat glaube ich nicht in
der Luft leben, aber das wenige, was ichIch tue ich genug für den
Restmein Leben ist vor allem mental.
Wie ich, Ammasciò, genau wie ich ...
True, habe ich immer ein Leben der Kontemplation geliebt,
in Gedanken, enorme Privilegien verloren gehenpassive
Beobachtung, Ablehnung, wenn nichtechten Verachtung,
für ein Leben in Bewegungund Kampf, das ist, warum ich hier
bin, nach so vielen Jahren, immer das gleiche mit meinem Schnurrbart
das Dorf Menschen, vielleicht jetzt weiß, eine sehr dunkle
Zeit, Speck und ...prominent
Ich bin wie du, Ammasciò, obwohl ich nieerlag
den Sirenen und den Verlockungen der Welt ...


 ( 24 Oktober 2012 abends)

giovedì 7 novembre 2013

AAM. CHISSA'...


   CHISSA...

     I.
   
 Strano momento, con te, in macchina, con me.
Non facciamo niente, parliamo, alle volte ti addormenti
leggermente.
Resti alle volte assorta, a contemplare cose che solo
tu vedi.
Bella, sei bella, e anche tanto, ma non ti sfioro che poche volte.

   II.


Gli occhi, mi son venuti gialli.
Ma non sono un lupo, non un demone.
E' l'effetto della vita, di una vita
data al vento, un esistenza priva
di gioie, di affetti.



   III.



 ALZATE D'INGEGNO - CICLOTIMIA


Gli prendeva una strana euforia.
Diceva 'Il tuppè' anzichè 'Il barrè':
i musicisti che avevano anche fare con lui
restavano sbigottiti, alcuni, apertamente,
ridevano.
Altre volte, in discorsi di sesso diceva:
'Sì, ma almeno si formìca' (invece di 'fornica').
Era un entusiasta, però capitava, che dopo un
quarto d'ora, lo vedevi abbattuto, triste e
sconsolato.
La verità, è che Gastolfo, era un vulcano
d'idee, avrebbe voluto fare mille cose,
ma non ne realizzava una, era un tremendo
incostante.
Il vero uomo di casa era la moglie, Nina,
che faceva le cose di casa e quelle che
solitamente spettano agli uomini.
Gastolfo soffriva (?) di una strana sindrome
che lui scherzosamente chiamava 'licantropia',
ed anche 'vampirismo'.
Amava uscire di casa nei giorni di tempo perturbato,
mentre le giornate di sole pieno, lo abbattevano,
specie quando si protraevano ininterrottamente
per più giorni.
Detestava l'estate, mentra adorava l'autunno
inoltrato, le tristi giornate novembrine.
Ed era uno dei pochi al mondo ad amare il
vento, anche quello forte.
Lui diceva 'il vento parla, ed io capisco tutto
quello dice'.







mercoledì 6 novembre 2013

AAL. MESSAGGI PERSONALI

 MESSAGGI PERSONALI

 RICERCA PERSONE

0001.

 Il 24 marzo 1944, mi trovavo nei pressi di Lakania, 

nell'Isola di Rodi, in pieno Mediterraneo,
durante le operazioni di sgombero dall'isola.

Facevo parte del III* Reggimento Fanteria di stanza
in Grecia, io ero addetto alle Trasmissioni, e con me
c'erano due giovani aiutanti di campo.
Improvvisamente ed inaspettatamente, un gruppo di cinque
nazisti armati di mitra, ci fece prigionieri, e sotto la minaccia
delle armi, ci intimarono di segiurli.
Arrivati in una radura, nei pressi di un capanno di legno,
ci furono consegnati tre badili, e ci intimarono di scavare
una buca.
Terrorizzati, non potemmo far altro che eseguire, pena
la morte immediata.
Avevamo quasi finito di scavare, e già disperavamo
della nostra infausta sorte, quando si sentì in lontananza
il chiaro rombo di bombardieri inglesi in avvicinamento
all'isola greca.
Le cinque SS, improvvisamente non badarono più
a noi e fuggirono, noi restammo esterrefatti,
ma contentissimi di questo improvviso cambio
di programma, e fuggimmo in direzione opposta
rispetto a quella dei tedeschi.
Poi iniziò il bombardamento, pesantissimo, io ero
sotto un albero non molto alto, rifugi in giro,
neanche a parlarne, mi stesi al suolo, ed aspettai
pensando di esser comunque finito, come si suol dire,
dalla padella alla brace.
Una bomba, evidentemente non troppo grossa cadde
nelle mie vicinanze, e persi conoscenza.
Quando mi risvegliai, ero su una nave inglese,
su di un letto, e due uomini dallo sguardo severo
mi scrutavano, ma non parlavano, poi quando
capirono che stavo rinvenedo completamente
mi sorrisero, e con un italiano non molto ferrato,
mi dissero delle cose che non ricordo.
Dei miei due compagni non seppi più niente,
se sono ancora vivi o sono morti.
Di uno ricordo bene le generalità, in quanto
ci vedemmo tutti i giorni, sull'isola, per circa
un mese: si chiamava Giovanni Pulice, ed era
di Napoli.
L'altro credo si chiamasse Capasso o Cafasso,
ed era piemontese, e ricordo aveva una
profonda cicatrice sul petto fino alla pancia.
Era, particolare che mi colpì tantissimo,
un albino: io non aveva mai visti e non
ne sospettavo nemmeno l'esistenza.
Mi piacerebbe molto sapere qualcosa
di questi due compagni di guerra.

 Mauro Mantovani, classe 1923, Cortemaggiore (Piacenza)
 30 agosto 2013

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lunedì 4 novembre 2013

AAK. RICORDI IMPRECISI DEI FUOCHI - 2

RICORDI IMPRECISI DEI FUOCHI  -2



Ti ricordi i fuochi nel mare, quell'inverno, le luci sottomarine,
Ti ricordi come stavamo bene insieme, ed il tuo pianto
disperato dopo la sciagura, ed il mio stato d'animo strano.
C'era un potente vento di tramontana, in quei giorni,
le poche nuvole cielo, erano di ferro battuto.
Io andavo dietro a cose senza senso, vuote, fatue
in maniera pugnale.
Fu allora che la mia mente iniziò a vacillare, iniziai
a perdermi dietro favole di antichi cavalieri, armature
di ferro; fu allora che mi persi nel ricordo di spade,
di alabarde e di picche, trafitte nei tuoi occhi.
Ci furono, da parte di genti maligne, provenienti
da posti altri, lontanissimi, spettri, spiriti d'orrore,
tentazioni di trafiggere il sole.
Non si viveva più, in quei terribili giorni: si oscurarono
le finestre, si restava tappati in casa, qualcuno alla
fine si ribellò, ed allora ci fu lo straniamento delle
coscienze, il sovvertimento delle leggi di natura,
tutto questo portò alla fuga dalla realtà, alla denuncia,
alla delazione.

Oramai è tutto finito, c'è una pallida luna tremolante,
ma dal terreno, dalle paludi, i miasmi mortiferi
sono cessati, le esalzioni malefiche terminate,
le rane hanno ripreso a cantare, e ti ho, infine
rivisto, amico caro, compagno d'una vita fatta
di gioia e speranza.
Il nostro cielo era sempre limpido, il blu di due
occhi di fanciulla, le risa e gli abbracci  sereni
dati a belle ragazze, la passione, il sentimento.

Oggi, il sole nel cielo dura solo poche ore, il
resto è penombra, ma la vera pace regna
sul mondo; il respiro dell'universo pervade
tiepido, ogni cosa, e le nostre anime si
compenetrano, assieme ai pensieri ed
agli ideali.


   2. Fine

( Novembre 2013 )























 

AAJ. DIALOGHI CON AMMASCIO' - NUOVA SERIE - 2


 AAJ. DIALOGHI CON AMMASCIO' - NUOVA SERIE - 2


 I ricordi di Viale Ronchi

 Ammasciò, quel che vidi a notte fatta, dalla finestra di casa mia,
dalla finestra della mia stanza, per me resterà sempre un enigma.
Un enigma spicciolo, senza nessuna importanza, eppure al minuto,
fu tanta l'impressione, che restai basito.
Certo, i racconti dei miei coetanei, ragazzotti di 15 anni, là a
Viale Ronchi, indubbiamente mi turbarono, e a quell'età
i racconti a sfondo sessuale provocano sempre una
eccitazione irrazionale, quasi selvaggia, non mitigata
ancora dall'esperienza.
Quel che vidi fu molto semplice: un ragazzo che scendeva
da un automobile.
Tutto qua.
Ma chi era quel ragazzo?
Ammasciò, dopo mi dirai, fammi finire la mia esposizione
dei fatti.
Và bene.
Il ragazzo poteva essere, allora, primi anni '80, mio coetaneo,
anno più, anno meno.
Era bassitello, secco, moretto, dal volto alquanto particolare,
che richiamava agli indios sudamericani, un volto ossuto,
dagli zigomi sporgenti e le gote scavate.
Forse era il fratello di quella ragazza, che anni prima,
da ragazzino, mi raccontarono di fatti scabrosi, inconfessabili,
di sesso tra minori, all'aperto, in luoghi nemmeno tanto appartati,
dove lei in ginocchio faceva un piacerino ad un ragazzo
che so bene, che ben conoscevo, amico di giochi, e che
tragiche circostanze lo hanno portato via a soli vent'anni.
Questa immagine mi tornava, da ragazzo, spesso in mente,
come un fatto 'outrè', una cosa assolutamente proibita,
da non raccontare, e per questo, perversamente, diabolicamente
poetica ed eccitante al tempo stesso.
Una storia di degrado, se vogliamo, dai contorni sfumati,
incerti, quindi facilmente mitizzabili, una vicenda a tinte
fosche, di un evento perso ormai nelle insondabili
dimensioni del passato.
Io, Ammasciò, ricordo vagamente quella ragazzina,
dal volto ovale, gli occhi ed i lunghi capelli corvini,
bellissima, dall'espressione perennemente triste
e pensierosa, un volto anche esso magro, la pelle
olivastra tendente al marrone, forse con delle macchie.
Il nome non lo ricordo, anche se uno mi viene in mente,
ma preferisco non dirlo.
Ciò che mi disturbò tanto, quella notte di maggio
del 1983, a Viale Ronchi, in un attimo d'insonnia,
dei miei quindici anni, fu l'istantaneo pensiero
che quel ragazzo, che conoscevo, poteva essere,
anzi, senz'altro era, il fratello della bella adolescente
di qualche anno prima.
Mi venne in mente, all'istante, che lui scendesse
da quell'auto, dopo un incontrro clandestino,
di una notte di amori ed amplessi inconfessabili,
di rendez-vous deviati, avvenuti sotto la luna,
all'aria verde, o in riva al mare, nei pressi del
vicino Porto di Pescara.
L'espressione severa, seria, di quel ragazzo
fu la stessa che rividi qualche anno dopo nel
mio negozio; lui mi venne a trovare, avevo
18 anni, era di pomeriggio e parlammo
del più e del meno, lui mi domandò di certa
musica che veniva dalla radio accesa.
Ovviamente, non mi venne minimamente
in mente quell'evento di tre anni prima,
quindi non gli domandai nulla.
Andai via da Pescara, tu lo sai, l'anno
dopo, e non vi tornai che qualche volta,
ma quei due ragazzi mi restarono sempre
impressi, avvolti da un aura di indefinibile
mistero, con la cornice ovviamente
determinante del passato.


Ho capito, dalle descrizioni che hai dato,
di chi parli.
Li ho visti nascere, quei due ragazzi, adesso
hanno 50 anni lei e 44 lui.
Una famigli disastrata, la mamma era una ubriacona,
il padre, abbandonò la moglie che lei era incinta
del maschio, se ne andò in Venezuela, e non
tornò mai più, la notizia della sua morte,
nel 90 o 91, la diede un suo amico di Montebello
di Bertona, che conosceva la moglie, che era
di Scafa, e si conoscevano da bambini.
Il marito era di Pianella, ma pare che i nonni
venissero dal Venezuela o dalla Colombia,
dalle foreste e vivessero in uno stato
quasi animalesco, erano semi-selvaggi.
Come arrivò a Pescara, non si sà, forse
per mare, forse lavorava su una nave,
ma questo lo sto dicendo io, immagino
semplicemente.
La ragazza ebbe una gioventù durissima,
era maltrattata dalla madre, ad un certo
punto scappo' di casa, e pare che si mise
a fare l'arte...ma poi si rivide in giro, anni
dopo, ben vestita, un altra persona,
sposò un ricco avvocato di Napoli o
di Salerno.
Il fratello stà sempre a casa con la madre,
e da tanto tempo fà il tuttofare nei vari
stabilimenti, un po' bagnino, un po' lava
anche le macchine, insomma fà mille
lavori, ma tutti onesti.
Molti anni fà la polizia andò a casa sua
per un po' di fumo, ma roba da poco,
ragazzate.
Qualche volta ci parlo con lui, specie
d'inverno, quando lavora meno,
ma ora sarà due anni che non lo vedo,
l'ultima volta mi disse che la sorella
lo voleva con lui, giu' a Salerno o a
Napoli, perchè lei era ricca e poteva
comprargli un appartamento
vicino alla sua villetta a schiera.
Le cose che ti raccontavano i tuoi amici,
chi lo sà...sono passati così tanti anni,
a me mi viene un po' da ridere,
probabilmente erano stupidaggini...
ragazzate...


   RICORDI IMPRECISI DEI FUOCHI  - 1 .Fine