IL SUGO COL TONNO
Carta forno o cartaccia delle sigarette.
Se fossimo furbi alimenteremmo il negozio con una stufa a legna, ed allora i tanti legni del Parco, del Parco fluviale, e anche delle zone qui intorno verrebbero bruciati.
Zella, costruttore di scatolami, mi disse una volta che dalle sue parti marmaglia di romeni o bulgheri, bruciavano nelle stufe, al risparmio negro, tutto ciò che trovavano: perfino gli stracci...
Sarebbe bello bruciare gli stracci...sai che fumèra inquinante...
E chi se ne frega, non sono mica io quello che deve controllare lo smog del pianeta zozzo e puzzolente...
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Dentro, dentro la grossa stufa:
-Gli imballi della merce del negozio
-Le carte delle stecche delle sigarette
-Gli avanzi dei salumi
-I sacchi del forno
-Legni e legnetti del Parco
-Legni e legnetti del parco fluviale
-Stracci, buste di plastica esauste
-Pile esauste pluririutilizzate
-Rifiuti organici in genere
-Oli esausti di cucina e automobile
(Forse meglio bruciare di sera)
-Giornali e cartoni in genere (tutta roba che aumenta il calore solo per pochi istanti ma si sà, tutto fà brodo)
-Manici di scopa usati e canne di bambù
La lista potrebbe continuare a lungo ma dopotutto non ho una stufa,
quindi inutile continuare.
( Camillo Catellani; 2 Gennaio 2006 )
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