sabato 7 novembre 2015

ARD. EPIFANIE


 EPIFANIE

La casa di campagna, faceva fumo di mattina
niente vento, novembre caldino, galline giravano
pigolando, il gallo dormiva, il silenzio della terra,
il panino coi peperoni fritti con l'uovo, mezzo
bicchiere di vino nuovo.
Un viaggio breve, case adiacenti, altre galline,
cani, gatti, maiali nella stalletta, dagli mezza
zucca a fette, tagliate grossolanamente.
Torno, ma è presto, la radio in Onde Corte
la accenderò dopo pranzo, là, adesso,
al granaio, m'attende lei, che non conosco,
ma ci conosceremo presto.
L'elefante a sei zampe, tiro fuori
el gaèto, e lei ride, ma zia Elghe
me ciama, vado, ci vediamo domani.
Profumo di lesso, polenta, la notte
insonne, la festa del quattro novembre,
gli abitanti del posto corrono, ma io
di feste ne ho viste già tante, i contrasti
vanno, i dritti dormono, i sinti girano.

In paese, c'era un baretto, duemila lire,
qualche cioccolata, in tasca, le cicche
ce l'ho a casa, in carovana ho le Nazionali
Semplici, l'accendino, gli svedesi, ed un po'
di mentine.

Di repente, nuvoloni neri, nuvole basse,
scendono rari goccioloni, poi gragnuola,
poi acqua copiosa, pranzo da bovoloni,
accendo la radio e accendo una cicca,
mi sgronacchio una cioccolata alle
arachidi.
I scaghèt...

    ( Camillo Catellani; 7 Ottobre 2015 Sera )



















































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