|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| Cronache, resoconti, scritti, poesie, pensieri, ricordi, descrizioni d'ambiente, della mia vita, della vostra vita, della vita: la vita. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
domenica 26 ottobre 2014
AMR. STRADE, STRADE
STRADE, STRADE
Ora ripercorro mentalmente le strade
semibuie di periferia, dove il vento
caldo di fine agosto, muoveva leggermente
i vecchi lampioni di ghisa dalle luci
fioche.
Pali telegrafici, le Nazionali Semplici in
tasca, ed una cicca in bocca, gola arsa
e bruciante, alto e dinoccolato, ero io,
a vent'anni, nel 1949.
I miei amici, Zoranas e Tocciolo, Purcis
e Ciuris, tutti poco più che ventenni,
giovani già disillusi, nessuno di essi
volle mai partire, nessuno volle mai
andar via dal Friuli.
Ma io ero solo.
E mai avrei lasciato la mia terra,
mai i profumi e la gente di Carnia,
i grasselli a Natale, le marasche
e le marene di luglio, ma soprattutto
gli occhi di Francesca, che mi spiavano
da dietro la finestra, e ridevano
felici di non avermi amato mai,
che pure la bramavo tanto.
Come morì, tragicamente, sotto
il treno tre anni dopo, per amore,
un amore immenso, non corrisposto,
per Beniamino Gruppo, il garzone
del fornaio sotto casa mia, che amava
Mirna Cavulic, sfollata da Fiume.
Oggi, come allora, non vado in nessun
posto, i miei viaggi sono quasi esclusivamente
mentali.
Fiorino Reza, Tolmezzo 1998
( Camillo Catellani; 26 Ottobre 2014 Notte )
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