V.
LA CIVETTA
Si sveglia di notte
con l'animo freddo
quest'uomo travestito
da pagliaccio.
Cerca l'amore
nei luoghi solitari e
rii,
dove di lontano
riecheggiano latrati di cani
senza padrone.
Si avvicina agli acquitrini,
entra in contatto
con gli esseri delle profondità,
racconta ad essi
il suo passato,
nulla tace,
nel silenzio.
VI.
LE RANE
Sul fondo,
il gracidare a pelo,
delle rane della mia psiche.
La natura, mi comunica gaia.
VII.
LO SPAVENTAPASSERI
I bimbi antichi spaventati
dal tuo mostruoso ghigno
non vedevano,
gialli capelli di paglia,
le tuæ lacrime,
viole,ciclamini;
vento diaccio in campagna solitaria,
raccolto lontano,
animi neri,
nuvole di ferro battuto,
tu ti stagliavi,
eretto,naso di carota,
puntuta,
le tue braccia a nord-sud,
mantellone sdrucito,
perso nei tuoi pensieri
di un passato remoto,
quando fosti uomo.
VIII.
LO SCHELETRO
Mi guardava,uno scheletro,
nella sua dimora perenne.
Io ero assorto in pensieri vani,
correvo dietro fatuità incredibili.
Mi guardava,uno scheletro,senza
veli,false congetture.
Era giunto alla perfetta sincerità.
Camillo Catellani
Da ' 12 Pensieri e Poesie Spettrali - Marzo 1996 )
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