martedì 27 ottobre 2015

ARB. IL DIRITTO DI VIVERE


 ARB.   IL DIRITTO DI VIVERE


Cosa vorresti, tu, ora, idiota!
Cosa pretenderesti, cosa sei geloso, iroso
verde di rabbia furibonda ed inconcludente,
inerte come calce spenta.
Il frastuono della calce del sinto, ti frastorna
e ti trasforma in un essere remissivo, Lui ha
la donna e tu una coppia di 'bballe.

Ora, sono passati due anni, cosa
vorrebbe quel lì, nel giardino dello
spino, ci sei tu, al di là delle stelle,
ci sei tu, sempre tu, solo tu, ma
da solo, non hai ancora una donna,
sei single, è un tuo diritto, tu che
quasi sempre hai fatto nazione
per teh stesso.

Anche tu, hai il diritto di vivere,
anche tu ora puoi respirare all'aria
verde, la novità dura tre giorni, certe
volte, lo spazio di un mattino.
L'uomo è cacciatore, ora, tu puoi
vivere un giorno nuovo, il tuo giorno
nuovo.

Per pietà, ch'io mi innamori di perdute
genti, era un tempo il tempo felice:
adesso è il tempo di silenzi asciutti,
sapide esperienze nuove, le cassettiere
in noce spandono profumi lignei secchi,
precisi, ora le utopie del Domani sono
possibili, il suo piagnucolante ardire,
pietoso, non trova riscontro: la pietà
che non ebbe, tu non cellhai.

Tu pretendi, non puoi, cosa vorresti,
adesso, cosa vorresti che facesse...

      ( Camillo Catellani; 27 Ottobre 2015 )














      





































giovedì 22 ottobre 2015

ARA. MATTINA SILENZIOSA E FREDDA

MATTINA SILENZIOSA E FREDDA


     IL PRESENTE


Mattina silenziosa e fredda, per le strade non c'è nessuno,
poche auto, il 5 Novembre, pochissimi soldi in tasca, affitto da pagare, niente casa al mare o in montagna, ma i miei stanno tutti bene, ed io esco oggi dalla convalescenza.
Tornare a vivere, dopo esser stato solo al mondo per
tanto tempo, con sè medesimo, è un piacere leggiero
et arioso, fà bene al cuore e all'intelletto, i calzoni alle
acciughe e formaggio della rosticeria sotto casa,
fumano e profumano, ne mangio uno, pijo na'
cocca-cola, e passo na' matina serena, a leggere
il giornale, che riporta notizie poco interessanti,
faccio un cruciverba, che mi annoja mortiferamente
poichè troppo elementare.
Le finestre zozze del bar lasciano entrare un sole sifilitico, malato, come le mie giornate di un tempo, quando non pensavo a niente, non avendo niente da pensare.


AMICI DI UN TEMPO CHE NON TORNA

Amici cari, di un tempo lontano, le domeniche pomeriggio d'autunno, appena fuori le mura, serene passeggiate in silenzio, appena rotto dal passaggio di carretti dei lupini e delle carobbie, venti lire: mi dia un cartoccio.
In un eccesso di baldanza sfrenata, sputai un nocciolo
in faccia ad Ippolito, che replicò con un calcio alle terga,
tutto fatto senza acrimonia, presto di nuovo abbracciati,
tre amici inseparabili; Ottorino, il più giovane, il meno
scalmanato, osservava divertito i nostri diverbi filosofici
e le animate discussioni in piola: gli occhi azzurri e profondi di Ildegarda, la bellezza mediterranea di Florenzia, la calda sensualità di Eunice, brutta, ma dai lunghi corvini che esplodevano il nostro desiderio.

Erano tempi innocenti e spensierati, non conoscevo
ancora la rozza superficialità di Concetta e la freddezza
interessata di Pasquarosa.


  ( Camillo Catellani; 22 Ottobre 2015 )





















domenica 18 ottobre 2015

AQZ. IO VI VOGLIO BENE


 IO VI VOGLIO BENE

Io vi voglio bene, siete tanti, io vi voglio bene, a tutti i quanti.
Nasce da lontano, quest'affetto, Monaca di Monza, ti rispetto, per te, che mangi sempre, prosciutto, wurstel e lonza.
La tua verve aprutina si mesce ad una personalità tedesca, sembi serissma, ma in fondo sei strampalata, seh! Stai fresca...
Altro che tedesca...

Vi voglio bene indifferentemente, non vi conosco, ma semplicemente, io vi amo, veramente.
Perlomeno, mi siete tanto cari, come cugini che non si vedono mai e non si parlano, ognuno ha i suoi guai, chi lo prende l'ultimo
treno?

Per lui, poi, da non dire, gliene voglio ancor di più, sincero a non finire, ma lo scritto è già stantio, con rispetto vado via, resta solo un un po' di rabbia, Boia Dio! 

   ( Camillo Catellani; 18 Ottobre 2015 Mattina )



...lu venezian...

Lu barbier' de' Via Firenze, aè lu cap' pettlòn de Pescare,
te' paura de lu Veneziàn, pe' li papucchij che arvòtec' a lu 
jurn'...





AQY. ALSO SPRACHE COCACOLO - 17

ALSO SPRACHE COCACOLO
 FARNETICAZIONE N. 17

  Addio Milano Bella

1. Un bel trip e tanta tanta figa. 2. Milano è il top. 3. Milano è una leggenda.
4. Coca, acidi e tanta figa. 5. Voi stronzi cazzoni che. 6. Vi alzate presto per
andare a lavorare.  7. E non la vedete mai, la patacca. 8. Noi siamo li' che ci divertiamo.
9. Droga, alcol e tanta tanta bernarda. 10. Non diciamo a nessuno. 11. Dei nostri
bruschi risvegli. 12. I nostri rientri dai viaggi. 13. Solo solo affari nostri.
14. Se tu amico che non ciuli mai. 15. Hai voglia di giudicare. 16. Fallo pure.
17. Ma non ci rompere i coglioni. 18. Vai dai un'altra parte, girati, alza i tacchi.
19. E vattene. 20. Milano, è la Vita, la vera, la genuina, la verace. 21. Milaa' e te
chi...  22. chi và via perde il posto a l'osteria. 23. Chi và a Pavia, gli ciulano
la zia. 24. Blablablablablablblablablaaaaablaaaaaalaaalaaaaa'! 25. End.

      ( Camillo Catellani; 18 Ottobre 2015 Mattina )



mercoledì 14 ottobre 2015

AQX. LA SCIMMIA


   LA SCIMMIA


La puzz' de' sardell' a la cucìn',
che fa' rrietta', nu divanett'
fracich' de stoff' mbregnàt' de' fùmm
di sigarette, e llà ngim', la scimmia,
brutta comm la fam', cu' ssù labbr'
spaccàt, se la crèt', e pùr andpatec'...

Io scrivo sempre, io provo sempre,
tu, Gambetta, non puoi impedirmelo,
gentilissima.

Settembre rinfresca, ma è un autunno
triste e dimesso, sotto tono.

Lontano nel tempo, la lettura, sotto
la tempesta d'inizio ottobre, di Nedda
a Vasto.
Dai seni, non usciva più una goccia
di latte, ed i labbruzzi ormai esangui,
del piccino, non suggevano più
il bianco succo vitale, il bimbo muore.

   IL LAUREATO

Sapere dopo una vita, che la differenza
delle cose era l'opposto del creduto,
fà uno strano effetto: la bernarda era
pelosa, ma l'atmosfera era allucinata,
il movimento, dapprima lento, si fè
sempre più veloce, springulini
colmi di siero, esplodono in lei,
Scimmie urlanti incontenibili,
giochi infantili evoluti a Sud,
lo sguardo ebete di chi vive
una vita senza anima e senza mani.

Dentro una scatola, un altra scatola,
e poi un altra, il buio è dentro ed è
tutto attorno, e dietro me arriva
un potente vento secco che mi
spallona.

   ( Camillo Catellani; Settembre 2015 )





































martedì 13 ottobre 2015

AQW. BORDIGHERA


 BORDIGHERA


TI SPOSERO' PERCHE'


'Hai del carattere'...
La stramaledettissima canzone di quell'anno triste ed acero,
torna alla mente, poichè la persona del malanno,
inusitatamente, è tornata.
A me di lui, come persona, non me ne può fottere di meno,
ma un pensiero a lui collegato, indirettamente (beh, fino
ad un certo punto...), ancor oggi m'offende.
Quello stato d'animo nojosissimo, ma loro erano gli eletti,
i futuri sposi, la Nuova Coppia, la Donna di Valore,
l'Uomo coi Cogliononi, e lo stronzo...
Pensieri inutili e perniciosi, che trovarono il giusto epilogo
ben presto, disgregando quel poco di buono che avevo
costruito, rivelando un'animo pavido e stitico, un
carattere ombroso, astioso e vendicativo.
Non c'era assolutamente nulla di cui vendicarsi, neppure
in prospettiva, ma c'era sempre Lui, il futuro Novello
Sposo, a fracassarmi le pendulità, con la sua stramaledetta
canzone buzzurra, coatta, a tormentarmi, e a rimpicciolire
un Io già corroso da infausti pensieri.
E così, quel catastrofico Giugno, iniziato sotto i migliori
auspici (Tutto...era a posto), si sfasciò giorno dopo giorno
tra incomprensioni di vario genere, ed un pensiero,
sempre lo stesso, che in fondo, non aveva ragione alcuna
d'essere, ma io non lo sapevo.
Io, a quei tempi, ero incosciente; io in quei giorni, non lo
sapevo...

   ( Camillo Catellani; 13 Ottobre 2015 Sera )




























AQV. MALEDETTISMO


 MALEDETTISMO


La sua cartella bianca di plastica con la maniglia rossa.
Immagine simbolo di chi ancora studia.
Immagine presa in prestito, per un disagio assurdo.
Ma la serpe velenosa in me, sempre in agguato,
non rode gli altri, ma me medesimo.
Cosa ci facevo io, lassù, in una casa orrata, che mai
avrebbe dovuto ospitare uno come me.
Chi mi volle, era un perfetto incosciente, cosa ci facevo
io, tra la carta velina del 'Canada'...
Che diritto, avevo io, di stare lì, tra genti diverse,
tra la bonomia di sguardi puliti, e l'infanzia protratta,
qual'era la mia cifra, quale la mia sostanza, la tara
della bilancia.
Una settimana senza nebbia, senza pioggia, senza
freddo, giorni sprecati, d'una vita data al vento.
Alla fine, nelle mano, un pugno di mosche morte.
Cosa ci facevi, tu, tra la carta velina sbiadita del 'Canada'?

  ( Camillo Catellani; 13 Ottobre 2015 Sera )
















AQU. ALSO SPRACHE COCA-COLO - FARNETICAZIONE N. 16

AQU. ALSO SPRACHE COCA-COLO - FARNETICAZIONE N. 16


1. Non mi rompere i coglioni. 2. Oggi, ascolto Brassens. 3. Tu, stattene là.
4. Io, me ne resto qui, e mi và bene. 5. Dipingi, dormi, sogna. 6. Ma non
rompetemi più. 7. Li santissimi coliòni. 8. Tu. 9. E tua sorella. 10. La
Monaca di Monza. 11. Già non mi risponde più. 12. Ma a me...
13. La Finestra Dentro si è richiusa. 15. Torno a pensarti alla maniera.
16. Di sempre. 17. La solita. 18. La nojosa. 19. La leggera.
20. La obliante. 21. 'Un saluto non si nega a nessuno'... 22. Sbattitelo
in culo, il tuo saluto. 23. La mauvaise reputation. 24. Cette musique.
25. L'opportuniste. 26. 'Stò bene'. 27. Se Luigi si sporge verso l'acqua.
28. Sono solo fatti suoi. 29. 'Sei venuto qui a tormentarmi?'. 30.
Ehiii, scemoooo! 31. 'Vuoi ricordarmi tempi andati'. 32. 'Quando
grida e sorrisi, si confondevano alla. 33. Nebbia incombente?'.
34. I tuoi occhi erano già distanti. 35. Je t'amais, je t'amerai,
je t'aime moi non plus. 36. 'Ognuno ha le sue difficoltà'.
37. Soit le pont. 38. Coule la Seine. 39. Comme la vie est lent.
40. Et la sperance est violent. 41. 'Mi ha detto che si parla.
42. D'omosessualità'. 43. Roba da bulicci. 44. E bagasce , e musse
drue. 45. C'è una venatura di follia. 46. L'ho sempre saputo.
47. 'Oggi la mia voce, è la voce di chi. 48. Voce non ha'.
49. Ma non dire belinate. 50. 'Coca-colo vai a farinculo'.
51. Abelinato e pittima del Dio. 52. 'Il buliccio eri tu'.
53. Erano problemi miei. 54. Tout le soir, soit la maison de Dieu.
55. '...'A pittima'... 56. Feto O' Sciaccanuxe... 57. 'Lerfe de mèe'.
58. Non solo miele, anche zucchero'. 59. 'Non avevi detto
che si era chiusa. 60. La Finestra Dentro?'. 61. Infatti.
62. Allora? 63. Alua, ninte, tornato derè d'un'anno e mezzo'.
64. Prima di andare allo scontro. 65. Con la Monaca di Monza.
67. 'La piccola'.  68. Quella stupida'. 69. L'amico degli amici.
70. Se vedemu...


 ( Camillo Catellani; 13 Ottobre 2015 Sera )

lunedì 5 ottobre 2015

AQT. ALSO SPRACHE COCACOLO --- 15

AQT. ALSO SPRACHE COCACOLO --- 15

     PAPA' IN CASTIGO

In sottofondo l'LP 'A Passion Play' dei Jethro Tull - 1974

1. 'Vabbè, noi andiamo... 2. Facciamo una passeggiatina'.
3. Oggi niente gelato, Oreste?. 4. 'Oggi no, sono in castigo io, oggi è in castigo papà'. 5. Chi ti ci ha messo in castigo, tu moje?. 6. 'Eh? Seh... 7. Mo' me mette in castigo mi moje...
8. Già me ne ha fatti troppi de danni... 9. Mo' me fa fa'
pure quello...' 10. Orè, ho conosciuto una bella bulgara
ieri... 11. 'Guarda, te posso di' na' cosa... 12. M'ha detto
che non sono il marito'. 13. Ah, perchè convivete... 14. 'Siamo sposati in Comune... 15. Lei mi ha sempre detto 16. Che non sono il marito' 17. Ah, e che sei, il cameriere... 
18. 'Allora che sono? 19. --Sei er papà der pupo--'.
20. Lei mi dice che lei non l'ha fatto...'. 21. Ah, e chi l'ha
fatto, la fotocopiatrice, in serie... 22. 'Lasciamo perdere...'.
23. Guarda, Orè, mi dici cose. 24. Che francamente.
25. Si sentono poco... 26.'Guarda, in tre mesi ho messo
su 20 chili... 27. Per il nervoso... '. 28. Vàbbe', ne riparlassimo dai... 29. *Ne parlamo n'antra vorta...* 30. 'No no, non se ne po' parlà...'.

29: Assunta la romana.

   ( Camillo Catellani; 5 Ottobre 2015 Sera )