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martedì 25 novembre 2014
ANQ. IL TORRIONE DI PORTA NAPOLI
IL TORRIONE DI PORTA NAPOLI
Il torrione dell'immaginaria rovina,
le ragnatele all'interno, le suppongo,
ma esistono.
Ci lavorava dentro gente, fabbricavano
cassette per la frutta, ora è solo ripostiglio.
Ecco che destino di grembo, meglio certo
del castello di Ortona, ridotto a latrina;
(e che eppure una funzione sociale ce l'ha...)
Sono tanti anni, decenni, certo, forse, mezzo
secolo, che ci si piazza qui attorno ad esso...
Io me ricordo sempre lo stesso.
Quando c'erano tronchi d'albero, ammonticchiati
alle sue pareti, all'esterno, e ci si sedeva,
a mò di spalto su di essi, era schienale
rustico;
'Sole d'Aprile caldo,
non bruci
ma sui tuoi raggi
il conforto cuci,
pelle mediterranea,
secca e tumida
limpida calura
e tu, torre che mi proteggi
le tue pietre,
paiono messe ieri,
l'una sull'altra, facilmente,
ne immagino gli
originari catasti;
sono mattoni squadrati
e sassi limpidi, candidi,
irregolari,
chissà quanti secoli
sono passati, da quando
ti hanno edificato,
senza volto persone
che vedevano te, neonata,
longeva, portarti via i ricordi'.
( Camillo Catellani; Giulianova Paese, 15 Aprile 1991 )
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